Il decesso di un parente è un evento particolarmente complesso… e non solo sotto il profilo emotivo! La morte di una persona cara implica infatti, per gli eredi, la necessità di occuparsi e preoccuparsi del destino dei rapporti che il de cuius aveva in vita, ivi compresi quelli con le banche.
Che fare, dunque, in caso di decesso di una persona cara? Abbiamo schematizzato come e quando comunicare il decesso alla banca, sbloccare i soldi presenti sul conto corrente e sul deposito titoli, ed evitare ogni tipo di incomprensione.
Iniziamo subito con il rammentare che in caso di decesso di un parente è necessario informare il prima possibile la banca presso cui il defunto aveva un conto, un deposito titoli e altri rapporti. Ricevuta la comunicazione, la banca procede a bloccare tutti i rapporti, in attesa di ricevere i documenti della successione e, dunque, sbloccare i fondi in favore degli eredi.
Informare la banca del decesso di un parente non significa, semplicemente, inviare un’email o fare una telefonata al direttore della filiale. Significa invece consegnare al consulente il certificato di morte, come rilasciato dal Comune, e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, elaborato dall’ufficio anagrafe da uno degli eredi.
Compreso che al decesso del parente deve far seguito una immediata comunicazione alla banca, in maniera tale che questa possa provvedere al blocco dei rapporti… rimane da comprendere in che modo poter fruire dello sblocco degli stessi!
Come abbiamo anticipato, per far ciò bisogna consegnare alla banca la dichiarazione di successione, al cui interno dovranno evidentemente essere annotati tutti i rapporti presenti sull’istituto di credito, con i saldi al momento del decesso. Una volta chiusa la successione, bisognerà presentare la dichiarazione alla banca: solamente a questo punto il conto verrà sbloccato e messo a disposizione degli eredi legittimi.
Regole parzialmente differenti seguono gli altri rapporti che il defunto potrebbe aver intestato presso la banca. Per esempio, in caso di cassetta di sicurezza, l’apertura dovrà avvenire dinanzi a un pubblico ufficiale o suo delegato, che redigerà un verbale di apertura con annotazione di tutti i beni contenuti, i quali rientreranno nella massa ereditaria. Nel caso, infine, di titoli di Stato, anche questi rientreranno nella massa ereditaria. Potranno essere divisi in natura oppure venduti per poi dividere il ricavato tra gli eredi legittimi.
In caso di dubbi e perplessità, il consiglio più sensato e consapevole è ovviamente quello di parlarne chiaramente con il direttore della filiale presso cui sono accesi i rapporti, che vi indicherà il modus operandi da seguire e, eventualmente, vi fornirà anche della documentazione da compilare per poter accelerare gli iter sopra riassunti.