Il certificato di morte è il documento nel quale il Comune attesta che un cittadino è deceduto in un determinato giorno e luogo. Utile per numerose situazioni della vita quotidiana (si pensi alla successione), in alcuni casi può essere sostituito da una più comoda autocertificazione. Ma dove si richiede? E in che modo?
Prima di comprendere quali siano le specifiche caratteristiche del certificato di morte, ricordiamo che l’autocertificazione, spesso sostitutiva del certificato, è una dichiarazione scritta con la quale si dichiara una determinata condizione o situazione (in questo caso, la morte di una persona).
Utilizzare l’autocertificazione ha chiari vantaggi: si possono infatti risparmiare i tempi e i costi tipici dell’emissione di un certificato originale rilasciato dalla pubblica amministrazione, riducendo i disagi e gli oneri conseguenti.
Naturalmente, non sempre si può usare l’autocertificazione, che di norma è ammessa nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione, ma non tra privati: pertanto, se l’autocertificazione di morte può utilizzarsi per comuni, scuole, pubblici servizi e così via, non potrà utilizzarsi verso i privati, salvo che questi acconsentano alla sua fruizione.
Il certificato di morte è un documento che riveste diverse utilità. Della principale abbiamo brevemente fatto cenno in apertura di questo approfondimento: il certificato di morte è infatti uno dei documenti che vanno obbligatoriamente allegati alla dichiarazione di successione.
Tuttavia, i suoi utilizzi sono ben più estesi. Tale certificato troverà infatti utilità in tutte quelle occasioni in cui bisognerà dimostrare il decesso di una determinata persona: si pensi al momento in cui occorrerà regolare i rapporti con i fornitori di utenze domestiche (luce, gas, acqua, telefono), o ancora nel momento in cui bisognerà attestare il decesso ai servizi previdenziali e pensionistici. Fortunatamente, in buona parte di tali relazioni sarà possibile usare l’autocertificazione – come sopra anticipato.
Oltre a ciò, il certificato di morte sarà utile anche ai superstiti che hanno avuto rapporti di parentela nei confronti del defunto: si pensi, a titolo di esempio, alla necessità di allegare il certificato di morte e uno stato di famiglia alla richiesta di giorni di permesso di assenza dal lavoro al proprio datore.
Se l'autocertificazione non è sufficiente a esaudire le proprie necessità, e si deve pertanto approcciare alla richiesta di un certificato di morte rilasciato dal Comune, si deve tenere in considerazione la relativa competenza territoriale.
In particolar modo, il certificato di morte può essere rilasciato solamente se l'atto di morte è a sua volta stato registrato presso gli uffici comunali cui ci si riferisce. In termini più concreti, per poter disporre del certificato di morte di una persona, è necessario presentare una istanza nel Comune sul cui territorio è avvenuta la morte o, se la morte è avvenuta al di fuori di quel territorio comunale, se il Comune in questione ha comunque trascritto la morte sui propri registri di stato civile (poiché, ad esempio, il deceduto aveva qui residenza).
Ma quali sono le differenze tra il certificato di morte e l’atto di morte, considerato che in questo frangente dal secondo discende l’opportunità di ottenere il primo?
Sinteticamente, l’atto di morte è il documento che fa prova di ciò che l’ufficiale di stato civile attesta essere avvenuto generalmente in sua presenza con la dichiarazione di morte presentata, tipicamente, da un congiunto del defunto. È dunque un documento redatto dall’ufficiale dello stato civile del Comune in cui è avvenuto il decesso (o, se non noto, il luogo in cui il cadavere è stato deposto), indicando il nome, il cognome, il luogo, a data di nascita, la residenza e la cittadinanza del defunto, oltre a nome, cognome del coniuge del defunto e generalità del dichiarante.
Tecnicamente, invece, il certificato di morte è una dichiarazione scritta del pubblico ufficiale (generalmente, comunale) in cui si compie una dichiarazione sulla base dei dati contenuti in un atto esaminato, che in questo caso corrisponderà all’atto di morte.
Una volta che è stato individuato il Comune presso cui è presente l'atto di morte (il modo più semplice è domandare all’agenzia funebre che sta fornendo il servizio, anche se - come sopra abbiamo ribadito – generalmente coincide con il Comune in cui è avvenuto il decesso), il certificato può essere semplicemente richiesto in qualsiasi ufficio per le relazioni con il pubblico, o direttamente all'ufficio anagrafe. Nell'ipotesi in cui non sia possibile recarsi di persona, è possibile proporre una richiesta per posta o fax, allegando al modulo di domanda la fotocopia del documento di identità del richiedente. È inoltre possibile effettuare la richiesta del certificato di morte ricorrendo ai servizi online messi a disposizione dal Comune o da alcuni intermediari.
In tal merito, ricordiamo che il certificato di morte di un soggetto può essere richiesto da chiunque, purché in possesso dei requisiti di documentazione e dei dati utili per poter identificare l'intestatario del documento (cognome, nome, data di nascita e/o di morte).
I cittadini che risiedono a Roma possono richiedere il certificato di morte presso il Municipio di appartenenza, compilando un apposito modulo di richiesta ed esibendo un valido documento di riconoscimento.
In alternativa, ci si può registrare nella Sezione “Servizi on line – identificazione al portale” e ottenere on line il certificato di interesse.
Così come a Roma, anche a Milano è possibile domandare il certificato di morte non solamente recandosi nell’ufficio comunale di competenza, quanto anche attraverso i servizi online che permetteranno di poter stampare o ricevere via email il documento in questione.
Il certificato avrà comunque un valore legale, risparmiando tempo e fatica al richiedente.
Per poter ottenere il certificato di morte a Torino è sufficiente presentarsi all’Anagrafe del comune piemontese muniti di documento di identità valido.
È inoltre possibile prenotare telefonicamente il servizio Anagrafe a Casa, inviare la richiesta via posta elettronica o consultare la pagina sotto indicata.
Si tenga conto che il rilascio è immediato solo per i decessi avvenuti dal 1971 in poi.
Per poter ottenere il certificato di morte a Palermo ci si può recare presso l’Anagrafe del comune siciliano, muniti del proprio documento di identità.
Attualmente non è disponibile il servizio online, ma vi consigliamo di dare uno sguardo alla seguente pagina per il suo ripristino.
Per ottenere il certificato di morte a Catania è possibile rivolgersi all’ufficio Anagrafe, che rilascerà il documento solo per decessi dal 1965 in poi.
È inoltre possibile contattare l’ufficio via email per poter avere un primo riscontro sulla disponibilità del certificato via servizio postale.
È possibile ottenere il certificato di morte presso il Comune di Genova recandosi presso gli uffici dell’Anagrafe con un documento di identità in corso di validità.
In alternativa è possibile prenotare la disponibilità del documento online attraverso la pagina dei servizi demografici.
In maniera non dissimile a quanto avviene in altre parti d’Italia, si può richiedere e ottenere il certificato di morte a Pescara semplicemente recandosi presso l’ufficio Anagrafe del comune.
È comunque possibile utilizzare i servizi al cittadino online, registrandosi sul portale istituzionale.
È sufficiente recarsi presso gli uffici comunali dell’Anagrafe per poter ottenere in tempo reale il certificato di morte a Napoli.
In alternativa, è anche in questo caso possibile ricorrere ai servizi online, registrandosi sul portale istituzionale.
Di norma il certificato è rilasciato in tempo reale. In alcuni casi può tuttavia essere necessario sopportare una breve attesa: è il caso in cui la morte sia avvenuta molto tempo fa, e i dati non siano ancora stati digitalizzati.
Il certificato di morte non deve essere confuso con altri documenti, rilasciati da autorità sanitarie, che possono attestare la morte.
In questi casi non si parla infatti di un vero e proprio certificato di morte, bensì, a seconda dei casi, di:
Chiarito quanto sopra, dovrebbero essere intuibili le differenze con l’atto di morte e con il certificato, con il primo che è un documento con il quale il pubblico ufficiale prende atto del decesso (di norma sulla base di una dichiarazione a lui rivolta), e il secondo che è invece il documento con cui avviene la ricognizione dei dati dell’atto di morte, con comunicazione agli interessati.