Fare testamento: l’occasione per un importante esercizio psicologico

Scrivere un testamento – il proprio testamento! – può far paura, destabilizzare, aprire la porta a profonde riflessioni. Tuttavia, al netto degli aspetti più impattanti e meno piacevoli, non possiamo non sottolineare come fare testamento sia una delle cose più importanti che si possano fare per i propri cari.

Stabilire cosa hai e dove vuoi che il tuo patrimonio vada una volta che non sarai più insieme ai tuoi familiare, ti permetterà di far risparmiare loro tempo ed energia, e stabilire dei rapporti più chiari e condivisi con coniuge, figli, altri familiari, amici intimi e non solo.

Ma quali sono le riflessioni a cui siamo maggiormente esposti nel momento in cui ci confrontiamo con il nostro testamento?

Pensare al futuro delle persone care

Risulta evidente considerare come, ancor prima di fare il punto su quale sia il proprio patrimonio e, dunque, su “cosa” lasciare, la nostra mente si spinga a comprendere “a chi” destinare i propri beni.

Potrebbe sembrare una derivazione ovvia ma… così non è. Il concetto di persona “cara”, intendendo come tale quella alla quale sarà destinata la parte più consistente del proprio patrimonio liberamente disponibile, potrebbe infatti essere mutevole nel tempo e, soprattutto, molto diverso a seconda dei propri contesti familiari.

Ricorda inoltre che la legge italiana prevede che una parte rilevante del proprio patrimonio debba soddisfare le quote di legittima e, dunque, sia comunque indirizzato verso (principalmente) coniuge e figli. Ne deriva che ad essere liberamente disponibile sarà solamente una quota del tuo patrimonio che, come tale potrà andare non solamente ai soggetti che già sono beneficiari della quota di legittima, quanto anche ad altre persone di tua scelta.

Pensare alle cose da destinare

Oltre che scegliere a chi lasciare l’eredità, bisognerà naturalmente scegliere anche cosa lasciare, oltre al denaro e ai cimeli di valore.

Non sottovalutare quanto siano importanti anche i ricordi affettivi. Spesso molti parenti hanno finito con l’accendere profonde diatribe per non riuscire a mettersi d’accorso su come spartire gli oggetti del defunto.

Nel fare testamento, cerca di essere il più preciso possibile sulla destinazione delle cose che fanno parte del tuo patrimonio, anche di quelle che apparentemente potrebbero non avere un grande valore economico. Dalle foto ai quadri di casa tua, passando per gli oggetti più comuni, una decisione consapevole su cosa destinare, e a chi, sarà sicuramente salvifica di tanti malintesi una volta che non ci sarai più.

Valuta la nomina di un esecutore testamentario

Quando si fa testamento è molto difficile pensare alla nomina di un esecutore testamentario… eppure si tratta di una figura che non dovresti sottovalutare!

L’esecutore testamentario è una persona che ha il compito di eseguire i desideri espressi nel tuo testamento. Per esempio, quando non ci sarai più, è la persona che si assicurerà che un bene del tuo patrimonio arrivi al destinatario nei modi desiderati. Non solo: è l’esecutore testamentario che di norma è anche colui che si preoccuperà di sistemare vari aspetti del tuo patrimonio, come pagare le ultime bollette o chiudere i conti, lasciando così più sereni i tuoi eredi.

Molte persone scelgono un coniuge per questo lavoro, ma… siamo sicuri che sia una buona idea? Altri invece nominano un figlio, un fratello o anche un amico intimo. Un’altra opzione è quella di usare un avvocato. Ebbene, non c’è una risposta precisa su cosa ti convenga fare in questo frangente, ma riteniamo comunque che valga la pena soffermarsi con attenzione anche su tale aspetto.

In particolare, se il tuo testamento è abbastanza “semplice” da decifrare, la nomina di un parente vicino o di un amico caro potrebbe essere sufficiente. Tuttavia, se hai un patrimonio particolarmente ampio e, magari, è anche complicato da gestire, o se sei preoccupato della capacità della tua famiglia di gestire i tuoi affari, non c’è niente di meglio che individuare un buon consulente legale che possa fungere da esecutore testamentario e che, ancor prima, nel momento in cui scegli di redigere il testamento, possa darti i migliori suggerimenti su come procedere.

Un esercizio da ripetere nel tempo

Molte persone ritengono che la redazione di un testamento sia un’operazione una tantum, e che non avrà bisogno di aggiornare regolarmente tale documento. Ebbene, è sbagliato: anche se spesso un testamento redatto dieci, venti o trenta anni fa, potrebbe essere ancora valido nei contenuti, altrettanto spesso le circostanze della vita cambiano.

Pertanto, il nostro consiglio è quello di ritagliarsi uno spazio, almeno una volta all’anno, per la rilettura del testamento e assicurarsi che rispecchi i propri desideri. Sarà un utile esercizio per riflettere su te stesso e sulle persone a te più care.

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