Preghiera per i defunti

L’arrivo dell’inverno: come cambia il nostro rapporto con la morte

L’autunno è entrato nel nostro calendario e l’inverno non è in fondo così lontano. Ma che lezioni possiamo trarre da questo cambio di stagione? Come cambia la nostra percezione della morte?

In primo luogo, il cambiamento delle stagioni ci insegna che la morte è una parte assolutamente normale della vita. Quando ci si guarda intorno durante l’inverno, in fondo, si vede la morte ovunque: alberi spogli, animali in letargo e la neve bianca che ricopre tutto (almeno, in alcune zone del territorio) sembrano ispirare il fatto che tutto deperisce e muore. Eppure, inevitabilmente, ogni primavera la neve si scioglie e i fiori ricominciano a sbocciare. Insomma, il ciclo delle stagioni ci fa comprendere che la morte non solo è naturale, ma è necessaria per la vita.

Un secondo insegnamento che ci arriva dall’arrivo dell’inverno è che quando questa stagione si avvicina, gli esseri umani hanno da sempre l’abitudine di raccogliere i frutti del loro lavoro della bella stagione e immagazzinarlo per i giorni più bui che verranno. Insomma, l’uomo sa bene che la morte di molte forme di vita che ci nutrono sta arrivando e ci si prepara per questo.

Le cose sono ancora più complicate per le persone umane. Non possiamo sapere quando arriverà la morte di una persona cara: non è programmata e scolpita nella pietra, come le stagioni. Tuttavia, possiamo prepararci alla perdita in generale rifornendoci di “risorse”: trovando la pace con noi stessi, avendo intorno a noi una comunità solida, un terapeuta che possa aiutarci, delle routine di benessere con cui ci piace avere a che fare. Con queste risorse già presenti nella nostra vita, possiamo appoggiarci ad esse quando ne abbiamo davvero bisogno, proprio come facciamo quando cambiano le stagioni.

Un altro tipico insegnamento dell’inverno è che il dolore è reale e mutevole. L’avanzare delle stagioni ci mostra un cambiamento radicale del nostro ambiente. E così avviene anche per le persone che stanno affrontando un lutto: all’inizio il dolore potrebbe farvi sentire come se foste inchiodati a terra, incapaci di andare avanti e potreste desiderare che il vostro dolore se ne vada. Tuttavia, si comprenderà ben presto che il dolore non sparirà mai, ma crescerà con noi. Insomma, finiamo con il rapportarci ad esso in modo diverso man mano che attraversiamo tutte le sue fasi. In un certo senso, il dolore diventa ciò che siamo e ci rende anche più compassionevoli e aperti.

Dunque, invece di desiderare che il vostro dolore se ne vada, perché non permettergli di muoversi attraverso il suo processo naturale?

L’ultimo insegnamento che ci viene ispirato dal passare delle stagioni è il fatto che dal dolore e dalla perdita può nascere nuova vita. Il dolore e la perdita, come ogni cosa, alimentano anche una nuova vita: non c’è una persona, d’altronde, che non dica che il dolore non l’abbia cambiata e… è effettivamente così.

Tuttavia, spesso si sbaglia la percezione di questo cambiamento. A volte si pensa che il dolore ci “rovini”, ma se invece lo seguiamo davvero fino in fondo, attraverso il suo intero processo, il dolore è in grado di aprire il cuore alla bellezza e alla compassione.

In che modo l’alternarsi delle stagioni ha ispirato il vostro percorso di elaborazione del lutto? Lasciateci un commento!

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