Cremazione animali: guida, costi e consigli

Purtroppo, arriva sempre il momento in cui i proprietari di cani, gatti e altri animali d’affezione devono fare i conti con la loro scomparsa. Un momento emotivamente molto provante che, peraltro, espone il proprietario del povero animale a una scelta tempestiva su cui val la pena effettuare qualche ragionamento preventivo: cosa fare dei resti del cane o del gatto?

In tal senso, una soluzione sempre più adottata dai padroni degli animali domestici è quella di optare per la cremazione del gatto o del cane: un procedimento particolarmente apprezzato dai proprietari perché permette loro di tenere con sé i resti del proprio amico a quattro zampe e, per giunta, di farlo all’interno di una procedura caratterizzata da elevati standard sanitari, risolvendo i problemi e i disagi della sepoltura.

Come funziona la cremazione degli animali

Introdotto quanto sopra ricordiamo che – sia che si tratti della cremazione del gatto o del cane – la procedura è relativamente sconosciuta all’interno del nostro Paese, tanto che non sono tantissimi i centri specializzati che propongono alla propria clientela questo servizio.

Tuttavia, considerato il forte sviluppo della domanda per questo tipo di servizio, non sfugge come il numero di tali strutture specializzate stia crescendo di buona lena, fino a interessare tutte le regioni della Penisola.

Ciò premesso, la cremazione dell’animale domestico è un procedimento con cui si bruciano i resti dell’animale domestico in forni speciali che sono in grado di raggiungere altissime temperature (fino a 1.800 gradi). In questo modo si può arrivare alla polverizzazione della salma del proprio amico a quattro zampe, ottenendo una polvere molto fine, completamente inodore, a norma con le regole sanitarie dell’ASL.

A quel punto, le ceneri vengono disposte all’interno di un’urna cineraria che sarà liberamente scelta dai proprietari dell’animale da compagna, i quali possono decidere in libertà come disporne, senza alcun pericolo per la propria salute.

Complessivamente, la durata del processo di cremazione dura tra 1 e 2 ore (molto dipende dalla taglia dell’animale domestico), ed è preceduta da un periodo di tempo in cui la salma dell’animale è riposta all’interno di celle frigorifere, in attesa dell’avvio del processo, proprio al fine di evitare contaminazioni e rischi per la salute.

Sebbene non sia possibile assistere nel dettaglio al procedimento, diverse strutture specializzate permettono comunque ai proprietari di attendere in loco, all’interno di sale nelle quali poter dare l’ultimo saluto al proprio compagno di vita in maniera discreta e riservata, aspettando poi la fine del processo e, dunque, le ceneri del cane o del gatto nell’urna prescelta.

Tipologie di cremazione: singola o collettiva

Chiarito che cos’è e come funziona la cremazione dell’animale domestico, approfondiamo per un attimo questo tema ricordando a tutti i nostri lettori che esistono due principali tipologie di cremazione per gatti e cani: singola o collettiva.

Nel caso di cremazione singola l’animale viene cremato da solo. Pertanto, è possibile ricevere le ceneri del proprio amico a quattro zampe per disporne come si desidera, in base alle proprie esigenze specifiche e personali.

Di contro, nella cremazione collettiva non è possibile ricevere le ceneri dell’animale, considerato che si tratta per lo più di una forma di smaltimento del corpo del cane o del gatto. Si tratta dunque di un modo prevalentemente scelto per abbattere i costi della cremazione.

Quali documenti sono necessari per la cremazione dell’animale

Nel momento in cui muore il proprio cane o il proprio gatto, la legge prescrive una serie di passaggi fondamentali per disciplinare la gestione dei resti dell’animale domestico.

Il modo più semplice per cercare di adempiere a quanto previsto dalla normativa in vigore è certamente quella di passare attraverso un veterinario, che potrà stabilire ufficialmente la fine della vita dell’animale. Se il gatto o il cane muoiono in casa, sarà altresì possibile contattare il veterinario affinché possa passare a domicilio, senza che pertanto sia necessario trasportare la salma del proprio animale domestico.

Una volta che il veterinario ne dichiara la morte rilascerà il certificato di decesso, in cui i proprietari specificheranno anche che non sono a conoscenza del fatto che l’animale abbia morso qualcuno dei 15 giorni precedenti. Per la cremazione del gatto o del cane, oltre al certificato di decesso è necessario presentare anche il libretto sanitario.

Una regola differente è invece in vigore per i cani o i gatti che sono morti a causa di un’infezione. In questo caso la legge prescrive che la cremazione sia obbligatoria. In tutti gli altri i casi, intuibilmente, la cremazione dell’animale domestico è un procedimento del tutto facoltativo, a discrezione dei proprietari.

Ciò premesso, al termine della cremazione la struttura rilascerà un certificato apposito nel quale si attesta l’avvenuta realizzazione dell’operazione. Si tratta di un documento molto importante, che il proprietario dovrebbe conservare con attenzione, considerato che attesta il corretto trattamento della salma e fornisce una tracciabilità sull’operatore che ha effettuato tale servizio.

Nel caso in cui il proprietario non adempia alle previsioni di cui sopra, andrà incontro a una multa tra i 78 e i 233 euro per mancata produzione del certificato di decesso. La sanzione per lo smaltimento non corretto della salma può invece arrivare fino a 28.000 euro.

Il costo della cremazione degli animali domestici

Ma quanto costa cremare il gatto o il cane? C’è un tariffario per il costo della cremazione dell’animale domestico?

In realtà, la spesa che è necessario affrontare per la cremazione del proprio animale da compagnia varia a seconda di una serie di fattori come stazza dell’animale, comune di residenza e politiche dell’operatore. In linea di massima la cremazione collettiva ha un costo particolarmente contenuto, di circa 50 euro, mentre la cremazione singola ha un costo sicuramente più elevato.

In aggiunta a ciò bisogna aggiungere anche le spese necessarie per l’acquisto dell’urna cineraria, oltre che i costi aggiuntivi come quelli del trasporto della salma o la custodia nelle celle frigorifere. Complessivamente, il prezzo medio per la cremazione singola, comprensivo di tutte le spese, può arrivare a 500 euro.

Dove si conserva l’urna cineraria con i resti del proprio animale

Come abbiamo già avuto modo di comprendere nelle scorse righe, il proprietario dell’animale domestico che opta per la cremazione singola può riavere le ceneri del proprio gatto o del proprio cane. Queste, dopo essere state trattate in virtù della normativa odierna, vengono infatti disposte all’intero di urne cinerarie che possono essere conservate in qualsiasi luogo, purché preventivamente sigillate.

Spetterà dunque al proprietario dell’animale domestico scegliere che cosa fare dell’urna. Si può pertanto seppellire in un luogo caro, in cui andare a condividere un momento di raccoglimento. In questo caso è necessario che l’urna sia realizzata in materiale biodegradabile, come il cartone, il legno o la cellulosa. La sepoltura dell’urna è ammessa sia in aree private che nei centri autorizzati a questo tipo di servizio.

Cremazione animali: i costi di riferimento

Cremazione singola gatto o cane fino a 10 kg, con restituzione delle ceneri 300 euro
Cremazione singola cane tra 11 e 30 kg, con restituzione delle ceneri 350 euro
Cremazione singola cane oltre i 30 kg, con restituzione delle ceneri 400 euro
Smaltimento comune del gatto o del cane fino a 20 kg 100 euro
Smaltimento comune del cane oltre i 20 kg 150 euro

 

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