Che cosa sono i funerali di Stato?

I funerali di Stato sono delle pubbliche esequie, riservate a personalità di risalto nazionale o internazionale. Disciplinati dalla l. 36/1987 e dalla successiva circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2012, sono riservati alle massime autorità della Repubblica, e a specifiche personalità indicate da una apposita delibera del Consiglio dei ministri.

Chi può usufruire dei funerali di Stato

I funerali di Stato sono riservati alle figure del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei deputati, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo la cessazione della stessa. Tale disposizione è inoltre applicata anche nei confronti dei Ministri, purché deceduti durante la permanenza in carica.

Inoltre, sancisce il comma 2 della l. 36/1987, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, possono essere assunte a carico dello Stato le spese per i funerali di personalità che abbiano reso particolari servizi alla Patria, nonché di cittadini italiani e stranieri o di apolidi che abbiano illustrato la Nazione italiana nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, del lavoro, dell’economia, dello sport e di attività sociali, o ancora cittadini italiani o stranieri o di apolidi, caduti nell’adempimento del dovere o comunque deceduti in conseguenza di azioni terroristiche o di criminalità organizzata.

Che cosa avviene durante i funerali di Stato

Una volta dichiarato il lutto nazionale, il Ministero degli Affari Esteri comunica la notizia alle ambasciate e ai consolati all’estero. Tutte le autorità dello Stato non possono esercitare attività pubbliche (tranne quelle di beneficienza). Le bandiere esterne degli edifici pubblici (anche quelli situati all’estero) sono poste a mezz’asta, mentre quelle interne sono accompagnate da due strisce di velo nero, a cravatta. L’unica eccezione a tale prassi è rappresentata dalla morte di un Capo di Stato (o ex): solo in questa ipotesi, infatti, la bandiera nazionale con il velo nero a cravatta viene esposta anche esternamente.

Per quanto concerne invece lo svolgimento della cerimonia, il feretro è trasportato da sei carabinieri o – in sostituzione – altrettanti appartenenti alla Forza Armata o al Corpo dello scomparso, in alta uniforme (è per questo motivo che nell’ipotesi di decesso di un Capo di Stato, il feretro è accompagnato da sei corazzieri). Nel caso in cui i funerali di Stato siano organizzati a causa di decessi provocati da calamità naturali, i feretri sono trasportati dagli uomini della Protezione Civile.

Tra gli altri principali elementi che contraddistinguono la cerimonia dei funerali di Stato, gli onori militari all’ingresso e all’uscita dal luogo della cerimonia, la presenza di rappresentati del Governo in carica, l’orazione commemorativa ufficiale, altri eventuali adempimenti disposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Viene infine previsto che se lo scomparso era titolare di un organo pubblico, la camera ardente possa essere allestita nella sede della stessa istituzione: negli altri casi viene seguita la volontà della famiglia o la consuetudine dell’ente o le consuetudini locali. La famiglia dello scomparso sceglierà il luogo della celebrazione, consultandosi con l’Ufficio del Cerimoniale di Stato della

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