Tra i riti più specifici e particolari in ambito funebre c’è sicuramente il funerale more nobilium, una formula cerimoniale aristocratica che è riservata ai defunti che appartengono a una famiglia nobile.
Si tratta, peraltro, di una prassi tutta italiana, considerato che non è diffuso in queste forme al di fuori della penisola.
Dove ha origine il funerale more nobilium
Non sono ben note le origini del funerale more nobilium. Alcune fonti storiche lo fanno tuttavia risalire ai tempi delle crociate: i cavalieri morti in battaglia, per umiltà, venivano depositi sulla terra, coperti solo dal loro mantello, senza nessun altro supporto.
Quali sono le caratteristiche del funerale more nobilium
Come abbiamo anticipato in apertura di questo breve approfondimento, il funerale more nobilium ha delle caratteristiche piuttosto particolari.
Prima di tutto, la cassa deve essere posata a terra (eventualmente, su un tappeto), con orientamento dei piedi del defunto verso l’altare. Nel caso in cui il funerale dovesse svolgersi in una chiesa di proprietà della famiglia, o se è presente la cappella gentilizia della famiglia, allora la cassa va posta con la testa verso l’altare.
In ogni caso, la cassa viene coperta da una coltre funebre nera, che però non deve mai scendere sotto la cassa, ma deve limitarsi a coprire la parte superiore. Il materiale con cui è realizzata la coltre può essere sia velluto che damasco nero. Al centro deve essere presente la croce, in gallone d’oro. Ai quattro angoli dovranno essere riportati gli stemmi del defunto.
Sopra i bordi della coltre, posati per terra, ai quattro lati della cassa, ci sono fasci di ceri nuovi, accesi e poi spenti, che devono essere legati con una fettuccia nera e disposti a X. il numero totale dei ceri deve essere dispari, con 2 ceri legati e sovrapposti incrociati con altre 3, 3 ceri incrociati con 4, e così via. Il numero dei fasci è invece libero, pari ad almeno 4.
Sopra la cassa è posto un cuscino su cui può essere appoggiato il cappello o altro copricapo proprio. Nel caso di un ufficiale, trova spazio la spada e la fascia da ufficiale. In caso di magistrato, il tocco ed un codice delle leggi. Infine, se un sacerdote, la berretta o il galero ed una stola viola. Per le signore, due guanti bianchi lunghi disposti a X e un ventaglio chiuso.
Sia in capo alla bara che ai suoi piedi può inoltre essere posto un cuscino con le decorazioni più importanti e nel grado più alto ricevuto. Se sono presenti fiori o cuscini, non devono mai essere posti sopra la bara, ma solo ai suoi lati, ai margini della coltre, non ai piedi o alla testa, al fine di formare una sorta di siepe laterale.
È inoltre d’uso che la cassa sia circondata da almeno due e non più di otto candelieri di ferro (ma sono ammessi anche altri materiali, purché argentati o di bronzo). Ai lati del feretro possono disporsi valletti in livrea (solitamente due) con lunghi ceri, a volte uniti in fascio di quattro ceri, appoggiati a terra.
I valletti, se presenti, accolgono la cassa all’entrata e la precedono in corteo fino al luogo ove sarà deposta. Dopo la funzione la riaccompagnano fino al carro funebre.
Quando si usa oggi il funerale more nobilium
Ancora oggi il funerale more nobilium è usato in Italia dalla nobiltà, sebbene sia frequenti le variazioni rispetto ai canoni più rigidi e originarie, e il fatto che non tutti gli elementi concorrano puntualmente. Ad ogni modo, si suole conservare la presenza di almeno i principali elementi rituali, come la cassa posata a terra, di solito sopra un tappeto, o la coltre con gli stemmi appuntati.