È abbastanza diffuso il detto, nel nostro Paese, che assistere a un funerale cinese sia un evento praticamente unico. Ma è davvero così?
La rarità con cui è possibile assistere ai funerali cinesi ha alimentato in Italia diverse teorie secondo cui la salma dei cinesi potrebbe essere rimpatriata nel loro luogo di origine per le esequie. Alcuni, più fantasiosi, suggeriscono che i cinesi siano immortali o che il corpo dei defunti sia nascosto per poter trasferire ad altri la loro identità.
Ebbene, non c’è – ovviamente – nessuna verità in queste ultime due “teorie”, mentre la prima ha un fondo di verità ben più corposo. Insomma, perché vediamo pochi funerali cinesi?
Perché non si vedono funerali cinesi in Italia
Come abbiamo in parte anticipato, uno dei motivi per cui vediamo così pochi funerali cinesi in Italia risiede nel fatto che alla loro morte desiderano essere tumulati nella propria terra d’origine, favorendo così la realizzazione di un rito funebre che è spesso molto complicato e difficile da replicare in terra straniera. La forte connessione che i cinesi hanno con l’aldilà e le loro credenze sulla vita dopo la morte possono essere di frequente rispettate solamente permettendo il rimpatrio della salma in Cina.
Peraltro, è proprio questo motivo a contribuire al fatto che si vedono molti cinesi anziani in Italia, rispetto alla popolazione giovanile. Una volta raggiunta una certa età, infatti, i cinesi preferiscono rientrare in patria anche per organizzare l’ultima fase della loro vita.
Tuttavia, se la morte giunge all’improvviso, cosa succede?
In questa sventurata ipotesi, di norma il corpo viene sistemato in un cimitero italiano per essere poi fatto rimpatriare in Cina: di tutto si occupano di norma le agenzie funebri o le associazioni cinesi che, attraverso servizi specifici, si occupano di trasferire il defunto nella terra d’origine, dove sarà poi possibile celebrare il tradizionale rito funebre.
La cultura cinese della morte
Ci si può dunque domandare in cosa consista il rito funebre cinese e quale sia la cultura cinese della morte.
In sintesi – e senza alcuna pretesa di esaustività – ricordiamo come la cultura cinese sostenga che lo spirito dei defunti viva nell’aldilà grazie alla prosecuzione della propria anima anche dopo la morte.
Per i cinesi, infatti, nell’uomo risiedono due anime: la Hun è l’anima spirituale, che dopo la morte diventa Shen, lo spirito celeste del defunto che può esercitare influenza e potere sui discendenti; la Po è l’anima corporale, che alla morte diventa Gui ritornando sulla terra, come spirito terrestre, per poi scomparire lentamente.
Ecco dunque che nel caso in cui le regole dei riti funebri non venissero rispettate correttamente, o se l’evento mortale è stato prematuro o ingiusto, il rischio è che le anime Po continuino a vagare sulla Terra tornando a far visita ai propri congiunti. Proprio per questo motivo una delle principali preoccupazioni delle famiglie è quella di provvedere a una degna sepoltura in modo tale che l’anima del defunto possa trovare il giusto conforto.
Il rito funebre cinese tradizionale
Il rito funebre cinese è oggi ben diverso da quello che era in uso prima degli anni ’40, quando la riforma funeraria del presidente Mao Zedong tese a semplificare il rito promuovendo la cremazione a svantaggio dell’inumazione. Il rito tradizionale, più complesso e strutturato, rimaneva invece riservato ai personaggi più illustri.
Rispetto alla lunga e complessa cerimonia tradizionale, che durava 49 giorni, il funerale imposto dal regime comunista non citava riferimenti alla dimensione spirituale o all’anima del defunto, né imponeva offerte di doni o cibo, avvicinandosi così alla cerimonia occidentale.
Occorre tuttavia rammentare che, alla morte del presidente Mao, nel 1976, il cerimoniale funebre riapparve in molte famiglie, alimentando peraltro un divario notevole fra quanto avveniva in città e quanto diffuso nelle campagne.
Il risultato è che nelle grandi città la maggior parte delle persone ha iniziato a servirsi della cremazione per una questione di necessità, mentre nelle zone rurali la situazione è rimasta ancorata al rito tradizionale.
