La musica è un elemento molto importante della nostra vita e, spesso, è talmente importante che nelle proprie ultime volontà si domanda ai propri cari di organizzare una cerimonia funebre con specifici brani che possano accompagnare il defunto verso il suo ultimo viaggio.
È anche per questo motivo che i funerali in musica oggi sono sempre più diffusi, e che questa tipologia di cerimonia ha assunto una rilevanza sempre maggiore all’interno delle famiglie italiane.
Ma si può organizzare un funerale in musica in Chiesa? Quali canzoni si possono scegliere? E quale musica è bene evitare?
La scelta della musica
Salvo il caso in cui il defunto non abbia lasciato delle disposizioni in merito, la scelta delle musiche del rito funebre spetta ai parenti che organizzano il funerale. Naturalmente, la loro libertà – così come quella del defunto – incontrerà quale unico limite quello delle regole della chiesa che ospita la cerimonia, e che potrebbe pertanto non gradire alcune musiche ritenute, ad esempio, offensive nei confronti del credo.
Non c’è, d’altronde, di che stupirsi. Oltre a non essere un atteggiamento cortese nei confronti dell’istituzione religiosa che sta ospitando il funerale, questo rito deve essere sempre considerato come la celebrazione di un momento di ricorso e di condivisione con Dio, a cui i presenti affidano l’anima del defunto, e a cui ci si affida per arginare il dolore che si sta provando per la scomparsa del proprio caro.
Proprio per questo motivo di norma le proposte musicali religiose per un funerale si avvalgono di canti gregoriani, canzoni liturgiche o brani di musica classica che possano esaltare il ruolo dell’organo e, se presente, del coro.
Naturalmente, se si dovesse scegliere di optare per un funerale laico, le cose sono ben diverse. In queste ipotesi c’è infatti molta più libertà, considerato che i parenti potranno organizzare anche la riproduzione di brani di musica leggera.
Quando viene riprodotta la musica funebre
L’accompagnamento musicale al rito funebre può essere realizzato in diversi momenti, da individuarsi a seconda del rito scelto.
In particolar modo, per il rito cattolico la musica è generalmente presente nei momenti di pausa, come l’entrata del feretro e l’offertorio, la consacrazione e la comunione, l’incensione e l’aspersione, oltre che – evidentemente – nel momento dell’uscita del feretro.
Per quanto invece attiene la cerimonia funebre laica, la musica è di solito presente all’inizio, per accompagnare l’ingresso del feretro e dei parenti, e all’uscita dello stesso. Un brano musicale potrà essere inoltre riprodotto nel momento del silenzio, per favorire i ricordi e la riflessione personale, così come nel momento in cui si ricevono le condoglianze dei presenti.
Conviene ricorrere alla musica nei funerali?
Ma conviene davvero ricorrere alla musica nei funerali? Perché potrebbe essere opportuno ricorrere all’accompagnamento musicale in un momento come questo?
In linea di massima, l’inserimento di una musica durante il rituale funebre religioso e laico può favorire il flusso di emozioni e di sensazioni, può contribuire a generare pensieri, supportare un favorevole stato d’anima. Inoltre, la musica ha la non marginale utilità di evitare i momenti di silenzio che, in un contesto come quello funebre, potrebbero generare maggiore dolore e imbarazzi.