Il corteo funebre è una processione – tipicamente, in auto – che i partecipanti al lutto condividono nel tragitto che dalla chiesa o dalla cappella giunge al cimitero. L’idea alla base del corteo funebre è duplice: da una parte è funzionale, poiché la salma deve essere trasferita al luogo di sepoltura o al crematorio; dall’altra parte è simbolico, perché è un modo per i familiari e gli amici più stretti di accompagnare il defunto nel suo ultimo viaggio.
Le origini del corteo funebre
Non tutti sanno che la tradizione di organizzare un corteo funebre è iniziata migliaia di anni fa nell’antico Egitto, con la presenza di un sommo sacerdote che camminava davanti alla bara mentre veniva trasportata verso il luogo di sepoltura. Non era raro che gli uomini egiziani partecipassero alla processione senza barba e le donne mostrassero abiti strappati e il viso sporco per simboleggiare il loro stato di lutto. A volte venivano ingaggiate delle donne professioniste che potessero rendere ancora più luttuoso l’evento.
Nelle antiche tradizioni cristiane, i partecipanti al lutto formavano una processione per accompagnare il corpo del defunto dalla casa di famiglia alla chiesa. Non c’era bisogno di una processione dopo la funzione, perché il corpo veniva solitamente sepolto nel cimitero adiacente alla chiesa. Nell’antica Grecia, invece, i cortei funebri si svolgevano prima dell’alba e comprendevano portatori, parenti, amici e colleghi del defunto.
Quindi, nell’antica Roma, i cortei funebri erano generalmente molto diversi a seconda dello status e della posizione del defunto. Le persone comuni avevano un corteo funebre tranquillo e semplice, mentre i ricchi e i famosi avevano processioni rumorose, spesso con bande e artisti, che duravano ore se non giorni.
Spesso, in passato, ai cortei funebri partecipavano persone in lutto a piedi. Al giorno d’oggi, invece, la tradizione occidentale prevede di norma che una fila di auto segua il carro funebre tra la funzione o la chiesa e il cimitero.
Che procedura è prevista per il corteo funebre?
Se è previsto un corteo funebre, l’agenzia funebre spiegherà la procedura ai partecipanti al lutto: se per esempio si prevede di far parte di un convoglio di veicoli dietro al carro funebre, è possibile che venga chiesto di parcheggiare l’auto in una determinata area prima della funzione.
Dopo la funzione, le auto che partecipano alla processione escono dal parcheggio, dietro il carro funebre, che stabilisce la velocità della processione. Al termine del funerale, il sacerdote o il celebrante, la bara e la famiglia escono generalmente per primi. I familiari e gli amici più stretti del defunto seguono in genere direttamente il carro funebre nel corteo e sono poi seguiti dagli altri partecipanti al lutto.
La sicurezza in un corteo funebre
Ricordiamo che è illegale interrompere un corteo funebre e che, in ogni caso, la cosa più rispettosa e corretta da fare è aspettare pazientemente che il corteo passi. Il buon senso dovrebbe prevalere e le regole stradali dovrebbero essere sempre rispettate.
Ad ogni modo, come precauzione di sicurezza e segno di rispetto, la prima auto del corteo, che può essere il carro funebre o un’auto di testa dedicata, manterrà le luci accese. L’auto deve avere le luci di emergenza lampeggianti e può anche esporre bandiere funebri. Spesso questa accortezza viene rispettata anche con l’ultima auto, che segnala che il corteo è terminato. Una volta che il corteo arriva al cimitero, le auto si staccano, lasciando il carro funebre a parcheggiare più vicino al loculo.