La scelta tra cremazione o sepoltura è un bivio sempre più frequente nella mente degli italiani che si trovano a dover fare i conti con la gestione del rito funebre. Ma quali sono i pro e i contro di ciascuna alternativa?
Cremazione o sepoltura, cosa conviene?
Come forse i nostri lettori staranno già intuendo, tra cremazione o sepoltura non esiste un percorso privilegiato. Di conseguenza, la convenienza tra le due procedure andrà valutata volta per volta a seconda delle singole esigenze e disponibilità.
Per esempio, è vero che a livello economico la cremazione si conferma essere la procedura meno costosa rispetto alla sepoltura. Tuttavia, è anche bene rammentare che per adempiere a questa opportunità ci sono pur sempre delle pratiche burocratiche da svolgere e, spesso, tempi più lunghi rispetto a quelli della sepoltura.
In aggiunta a ciò, bisogna naturalmente considerare le esigenze del defunto. Di norma, infatti, quando la famiglia del caro estinto sceglie di organizzare il funerale, l’opzione della cremazione è richiesta quasi esclusivamente se il defunto ne aveva fatto cenno in vita, in luogo della sepoltura o della tumulazione.
Ne deriva che in caso di silenzio della persona oggi defunta, la scelta per la cremazione potrebbe incontrare ancora qualche resistenza di tipo culturale negli eredi del de cuius.
La sepoltura
Per comprendere in modo più dettagliato quali siano i pro e i contro di ciascuna procedura, proviamo ad esaminarle separatamente.
La sepoltura può avvenire sia per tumulazione che per inumazione. Nel primo caso si inserisce la barra con il defunto in costruzioni realizzate in cemento o in mattoni. Nel secondo caso, si procede con il seppellimento del defunto all’interno di una tomba.
Per quanto concerne i principali benefici di questa pratica, è evidente che con la sepoltura il defunto, ancora in vita, possa essere in grado di personalizzare il proprio futuro, acquistando in vita il loculo in cui inserire la propria bara, in maniera tale da alleggerire i costi per i familiari che poi dovranno organizzare il funerale e garantirsi il suo posto per i 30 anni successivi.
Di contro, come abbiamo già anticipato, la sepoltura prevede – rispetto alla cremazione – dei costi decisamente più elevati, sia in termini di funerale che in termini di mantenimento.
La cremazione
La cremazione è invece una pratica che consente nell’incenerimento della salma del defunto. Le ceneri vengono poi conservate in apposite urne che rimangono di proprietà dei familiari del defunto.
Si tratta di una scelta economicamente vantaggiosa, e molto pratica: non ci sono particolari procedure di mantenimento, considerato che le urne possono essere anche conservate in casa dai familiari, non determinando pertanto alcun onere di conservazione in cimitero (sebbene sia quest’ultima la pratica più seguita).
Di contro, per la cremazione sono previsti tempi e pratiche burocratiche spesso più lunghe e farraginose, soprattutto se il proprio Comune di riferimento non è attrezzato con una struttura che possa occuparsi direttamente della cremazione e sia dunque necessario ricorrere ad un trasferimento della salma.
Convenienza economica tra sepoltura e cremazione
Ora che abbiamo le idee un po’ più chiare su cosa siano la sepoltura e la cremazione possiamo compiere un piccolo passo in avanti e comprendere che cosa convenga di più tra queste alternative.
Un primo criterio di distinzione è certamente rappresentato dai costi e, come abbiamo già chiarito, la cremazione è sicuramente una procedura molto più conveniente rispetto alla sepoltura.
Certo è che anche in questo caso val la pena effettuare qualche approfondimento in più. Di fatti, i costi della cremazione tendono ad aumentare notevolmente se il defunto ha espresso alcune volontà sulla destinazione delle proprie ceneri. Per esempio, nel caso in cui abbia lasciato la propria volontà ultima di vedere le proprie ceneri disperse in mare, o magari in un altro luogo rispetto a quello di residenza, bisognerà probabilmente pagare degli oneri comunali per lo spargimento delle ceneri.
La sepoltura è comunque una procedura che il più delle volte si candida ad essere quella più cara, soprattutto in caso di cerimonie funebri particolarmente elaborate. Cassa, trasporto, lapide, fiori e altri elementi possono infatti far lievitare rapidamente il costo del rito funebre di diverse migliaia di euro. E con la cremazione?
La cremazione è un servizio che si somma a quello del funerale e che prevede una tariffa ministeriale che è di norma equivalente a 600-700 euro. A questi oneri possono essere aggiunti i costi legati all’urna, alla copertura del trasporto per il forno crematorio e ad altri elementi che possono personalizzare o meno il servizio.
In linea di massima, però, il risparmio che si può conseguire con la cremazione rispetto alla sepoltura supera il 60-70% rispetto alle tariffe generalmente previste per quest’ultima scelta.
Per il resto, buona parte dei criteri di scelta tra cremazione e sepoltura non potranno che essere guidati dalle preferenze del defunto, formalmente espresse o meno.